BIOGRAFIA
Patrick Roman Scherer
Nato nell’anno 1988 a Kufstein (AU), vive e lavora a Vienna.
Patrick Roman Scherer ha frequentato lo studio (grafica e tecnica d‘incisione) all’Accademia delle Belle Arti a Vienna da Gunter Damisch e Veronika Dirnhofer, dove si è laureato nel 2017. Dopo aver lavorato per anni con la tecnica della matita ed aver scagliato vari metodi, si è concentrato sul dipinto acrilico, definendo il suo lavoro tramite questa tecnica su vari livelli. Essa ora è una parte fissa, integrata nelle sue opere, anche se il disegno ancora oggi è l’elemento chiave che predomina. Scherer pone la dignità d’immagine di vari oggetti al centro delle sue opere, che si ritrovano in contesti inaspettati, ma comunque interagiscono fra di loro. Sistemi d’ordine e vari livelli d’importanza rimangono punto d’ispirazione, ponendo sempre una domanda al centro dell’opera. Scherer sviluppa il suo archivio autonomo ed anacronista ancora oggi, sorprendendoci con narrazioni ed attribuzioni.
Elisa Alberti
Nata nel 1992 a Kiel (GER), cresciuta a Brunico (ITA). Vive e lavora a Vienna.
Elisa Alberti ha studiato all’Accademia delle Belle Arti a Vienna da Gunter Damisch, Veronika Dirnhofer e Christian Schwarzwald, dove si è diplomata nell’anno 2019.
„Le opere dell’artista viennese, che ha origini tedesche e italiane, sono composte da forme geometriche e da aree monocrome molto tenue. In pochi anni Alberti è riuscita a sviluppare un linguaggio artistico tutto suo di forte impatto. Le forme ridotte e le composizioni di colori armoniose, le superfici oscillanti e le curvature morbide vengono elaborate in modo rigoroso e attraverso un‘elaborazione pittoresca coerente. Le opere sono state create in acrilico e lacca su tela o legno. Le dimensioni delle opere sono in generale più ampie, ma in serie possono essere anche di dimensioni più piccole. Oltre alla pittura Alberti crea spesso delle installazioni che riscuotono tutto lo spazio a disposizione e che” mostrano un dialogo fra area e spazio, bi- e tridimensionale” (estratto da un testo sulle opere di Alberti scritto da Günter Oberhollenzer).